677 Mln € per investimenti delle PMI in Tecnologie 4.0

ROMA: firmata dal ministro Giancarlo Giorgetti la nuova agevolazione che sarà erogata nella forma del contributo conto impianti per investimenti in Impianti 4.0 delle PMI Italiane, sia del manifatturiero (esclusi i settori non ammissibili in base alla disciplina sugli aiuti di Stato) sia dei servizi.

Stanziati 677,8 milioni di cui 250,2 per le regioni del Centro-Nord e 427,7 per il Mezzogiorno.

È prevista una riserva del 25% per micro e piccole imprese.

Il nuovo di incentivo è finanziato con fondi React-Eu risorse recuperate dai fondi strutturali, con l’obiettivo di favorire investimenti per la trasformazione digitale delle imprese secondo 11 ambiti tecnologici 4.0 (manifattura additiva, manifattura avanzata, realtà aumentata, integrazione automatizzata con il sistema logistico, internet of things, cloud, simulazione, cybersecurity, big data, blockchain, intelligenza artificiale).

Viene considerata anche la componente di contributo alla transizione digitale e avranno una priorità in sede di valutazione i programmi per l’economia circolare e quelli in grado di portare a un risparmio energetico dell’azienda di almeno il 10% rispetto all’anno precedente.

I termini per la presentazione delle domande saranno fissati con un decreto del direttore per gli incentivi dello Sviluppo economico.

La procedura valutativa sarà a sportello e, in caso di esaurimento delle risorse, le domande presentate nell’ultimo giorno utile saranno ammesse all’istruttoria in base alla posizione assunta in graduatoria.

Il decreto firmato da Giorgetti prevede che le imprese debbano avere almeno due bilanci depositati oppure, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi presentate.

Sono ammissibili spese in quattro categorie: macchinari, impianti e attrezzature; opere murarie, nei limiti del 40% dei costi ammissibili; programmi informatici e licenze per l’uso di macchinari; acquisizione di certificazioni ambientali. Stabilita una doppia soglia di spese ammissibili: in Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna ci sarà un minimo di 500mila euro e un massimo di 3 milioni (e comunque 80% dell’ultimo fatturato); nelle altre regioni una forchetta tra 1 e 3 milioni (sempre con tetto dell’80% del fatturato).

Le agevolazioni, (concesse in regime di Temporary framework sugli aiuti di Stato), saranno concesse nella forma del contributo in conto impianti con intensità variabile in funzione della localizzazione degli investimenti.

In Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, il fondo perduto sarà determinato nella misura del:

  • 60% per le micro e piccole imprese;
  • 50% per le medie.

In Basilicata, Molise e Sardegna il fondo perduto sarà determinato nella misura del:

  • 50% per le micro e piccole imprese;
  • 40% per le medie.

Nelle altre regioni del 35% (MPI) e 25%(Medie).

In più, in Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna scatta una maggiorazione del 5% se il programma agevolato è concluso entro 9 e non 12 mesi.

Il decreto precisa anche il divieto di cumulo dell’incentivo, limitatamente alle stesse spese, con altre agevolazioni pubbliche che si configurino come aiuti di Stato (si veda a tal proposito la definizione di Cumulo definita con la Circolare MEF n. 33 del 31.12.2021.